LA LEGGENDA DELLA TARTARUGA SENZA GUSCIO

Al tempo delle tartarughe senza guscio, una tartaruga andò al mercato, comprò lattuga fresca e pomodori maturi. Quindi tornò a casa. 
Era una bella giornata di sole e lungo la strada senti il profumo dei nasturzi in fiore. 
Si fermò, osservò il volo rapido delle api. 
Colse da un cespuglio una fragolina di bosco. 
Piano piano, guardò, annusò, osservò. 
Camminava lenta, perché a ogni passo era attratta da uno spettacolo nuovo. 
Cosi venne sera e poi notte. E vennero anche le stelle. E alla tartaruga piacquero così tanto che restò lì col naso all’insù a mirarle e rimirarle, finché non si addormentò. 
Allora sognò di essere la prima tartaruga della storia a salire sulla luna.
Alla mattina quando si svegliò, fece colazione con l’insalata e si incamminò di nuovo verso casa. Ma a metà strada c’era un campo di girasoli. Che panorama meraviglioso! 
La tartaruga restò incantata e si mise a imitare i movimenti delle corólle. 

Così girava lentamente la testa come un girasole che segue il sole. E gira e rigira venne sera e poi notte. 
Ma quella volta le stelle non vennero. Al loro posto spuntarono nel cielo i nuvoloni neri. E soffiò il vento della luna di traverso, e scoppiò una bufera. La tartaruga si inzuppò così tanto che sembrava una tartaruga in brodo. 
Ah, se avessi avuto la mia casa per ripararmi! Non mi sarei certo conciata in questo modo!” Esclamò.
E appena spuntò il sole corse subito a casa a passi svelti, con la testa china, senza guardare né di qua, né di là. 
Quando finalmente arrivò, prese il guscio robusto dove abitava, se lo mise sulle spalle e sorrise come può sorridere una tartaruga, con la bocca sdentata bene in evidenza.
– “Da oggi – disse – andrò sempre in giro con la mia casa. Perché non mi piacciono i temporali e neppure le corse veloci dei conigli
E da allora fa proprio così, perché la tartaruga vuole essere libera di andare lentamente dove le pare e piace.