C’erano una volta due piccioni che vivevano insieme, come fratelli.
Un giorno, uno dei due fu preso da una gran voglia di viaggiare e di vedere il mondo; così, chiamò l’altro e gli disse che sarebbe partito.
“Fratello mio” rispose l’altro piccione “Se te ne andrai, io non ti rivedrò mai più e soffrirò terribilmente; non abbandonarmi qui da solo”.
Ma l’altro piccione, volle partire ugualmente e lo rassicurò che, entro pochi giorni, sarebbe tornato.
Aveva percorso poche miglia quando fu sorpreso da una tempesta, che lo costrinse a nascondersi nel tronco di un albero e gli infradiciò le penne.
Ripartì col bel tempo e volò fino ad un campo, in cui vide un piccione e pensò di andare a salutarlo.
Purtroppo, quel piccione era uno zimbello, una trappola, e così il piccione viaggiatore fu preso nella trappola di un cacciatore.
Per fortuna, l’animale riuscì a liberarsi a colpi di becco e riprese il volo.
Stava assaporando la libertà, quando un falco gli piombò addosso e lo ghermì tra i suoi artigli; il piccione sarebbe stato ucciso, se non fosse scesa dal cielo un’aquila: il falco, per sfuggirle, lasciò cadere il piccione, che volò via più veloce che poté.
Fu così che il piccione, passando sopra un prato, fu colpito da una pietra, lanciata da un fanciullo con la fionda.
Il proiettile fracassò un’ala al piccione; la povera bestia, dopo quest’ultima sfortuna, decise di tornare a casa e si trascinò ferito fino al nido in cui lo aspettava il compagno.
JEAN DE LA FONTAINE
Se vi prende il desiderio di partire per luoghi lontani e vivere avventure, meglio cercare conforto in un amico e in voi stessi.